Beata Ombelina
La beata Ombelina, sorella del grande San Bernardo di Chiaravalle
(Clairvaux), è conosciuta in particolare per i rapporti che intrattenne
con il celebre fratello, immancabilmente narrati in tutte le “Vite” di
Bernardo. Il legame tra loro, stretto ed affettuoso, è testimoniato dal
dolore di Bernardo per la morte del fratello Beato Gerardo e della
stessa Ombelina. Di un anno più giovane del fratello, pare gli
assomigliasse quanto a bellezza fisica, ma probabilmente anche per il
suo ruvido carattere. Convolo a nozze con Guido de Marcy, nobile della
casa di Lorena.
Passato qualche tempo, ebbe occasione di far visita a Bernardo presso
Clairvaux, ostentando con il suo abbigliamento e con la scorta il rango
sociale a cui apparteneva. Bernardo si rifiutò di riceverla se ella non
gli avesse promesso di seguire le sue raccomandazioni, cioè di fare
ammenda per la propria vita, spogliandosi di ogni lusso. Scoppiata
allora in lacrime, ella ebbe però la forza di rispondergli: “Io posso
essere una peccatrice, ma è per quelli come me che Cristo è morto, ed è
perché sono una peccatrice che ho bisogno dell’aiuto di uomini pii”.
Trascorso qualche anno, forse memore del rimprovero del fratello,
Ombelina chiese ed ottenne dal marito il permesso di ritirarsi nel
monastero di Jully-les-Nonnais, nei pressi di Troyes, del quale divenne
infine badessa. Con innumerevoli mortificazioni decise di cancellare gli
anni di vanità e di lusso. Morì verso il 1136 alla presenza di tre suoi
fratelli: Bernardo, che la strinse fra le braccia, Andrea e Nivardo.
Il suo culto quale “beata” ricevette conferma ufficiale nel 1703 e la
sua commemorazione, in precedenza prevista al 21 agosto, è fissata dal
nuovo Martyrologium Romanum al 12 febbraio.
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